Alex Nardini

Il mio nome è Alex Nardini e ho iniziato a tatuare a Sanremo nel 1989; ho sempre avuto in mente fin da bambino il tatuaggio, ma non avevo mai provato né a farne né ad averlo , anche perchè in quegli anni nessuno ne faceva qui in provincia…
Quando ricevetti il primo, sotto naia, mi sembrò tutto così facile e mi si illuminò una lampadina in testa e decisi subito di farmene altri da solo…in realtà non sapevo ancora a quali difficoltà sarei andato incontro ma mi si aprì veramente la porta verso un nuovo mondo e così inizio la mia avventura….

Nel 1988 non essendo ancora interessato a tatuare per lavoro (anche perchè all’epoca era ancora impensabile farlo…) impiegai come prime macchinette per tatuaggi, quelle destinate al trucco permanente iniziando a tatuare gli amici e grazie alla disponibilità del centro estetico di mio padre anche un bel luogo dove esercitarmi. Ricordo che la prima grande difficoltà era quella di trovare i disegni a cui ispirarsi e per lo più passavo le giornate in cerca di libri , riviste, fumetti per cercare disegni da copiare.
Tatuare sembrava facile, ma le difficoltà venivano quando i lavori erano guariti: macchie, lacune,piccole cicatrici….insomma un disastro……….. ma anche grazie alla pazienza dei miei amici, i primi ostacoli lentamente furono superati con un pò di esperienza.

Di quei tempi, ricordo un amico con il quale rido ancora adesso per quello che era successo….: un giorno disegnammo un uccello sul suo inguine mentre era disteso sul lettino; quando finimmo ( era veramente venuto bene …), il mio amico si alzò e l’uccello si schiacciò sotto il peso della pancia! ….Eravamo come due stupidi ragazzini che si guardavano , cercando di capire cosa fare…, da quel momento chiamammo quell’uccello il “pollo”…e ancora oggi il mio amico ha questo mio souvenir…

Comunque, penso di essere stato fortunato, perchè con mio padre ho trovato un bel posto dove lavorare ed un primo equipaggiamento, ma ho anche dovuto lottare contro tutti i pregiudizi della mia città.

A quel tempo ero un calciatore professionista (serie C) , ma non ero soddisfatto di quello che facevo, dentro di me ero pronto per un cambiamento, ma ero molto sotto pressione….e tutti spingevano perchè continuassi a giocare…., così continuai con il calcio, ma non abbandonai il mio nuovo lavoro , perchè sentivo che sarebbe stato il mio futuro.

Nel 1992 andai alla mia prima convention di tatuaggi, come visitatore, a Dunstable in Inghilterra e fui veramente sorpreso dal vedere così tanta gente strana tutta insieme!Tatuati dappertutto , anche su tutta la faccia…..!…pieni di piercing come tori! Erano come alieni per me;adesso alcuni di loro sono miei amici! Tuttavia ho potuto vedere ed imparare nuove cose a riguardo di quest’arte; ho potuto comprare le mie prime due macchinette a colori (che funzionano ancora perfettamente ) ed anche a proteggere meglio me ed i miei clienti dal rischio di infezioni e soprattutto incontrare nuovi amici.

Ho iniziato a lavorare pensando sempre che fosse un mestiere in cui arte e abilità imprenditoriale si fondessero; da una parte ho dovuto essere un bravo manager e dall’altra essere ogni giorno un’artista migliore, disegnando e prendendo lezioni per fare migliorarmi.

Sono sempre stato interessato al disegno e quando ero bambino disegnavo ovunque, ma non avevo mai pensato di farne un’arte , quindi ora mi considero un uomo fortunato, per aver realizzato un sogno.

La mia arte è principalmente orientata su un tipo di stile ornamentale, destinato a valorizzare le forme, quindi tribali di ogni genere, ma come si sa, se hai uno studio tuo e vivi di ciò , devi essere capace di fare di tutto ed è quello che faccio ogni giorno…..; mi piacciono molto anche i ritratti, perché ogni volta è una sfida:…o il ritratto è perfetto o hai fallito.

Sono convinto che il tatuaggio debba essere una decorazione del corpo, che ne segua la forma in armonia, poiché oggigiorno, i contenuti culturali non esistono più; preferisco tatuaggi polinesiani e motivi tribali, perché è bello trovare il disegno adatto per una parte speciale del corpo…lunghe spirali o specie di fiamme sulle gambe, linee forti che scendono da una spalla maschile, linee delicate su un collo femminile e così via..

Guardo dappertutto e scopro persone con tatuaggi che sembrano attaccati alla pelle come adesivi , che non appartengonoa quella persona; qualche volta il soggetto appartiene alla vanità dell’artista, che non considera il cliente come una persona da servire , ma come un oggetto su cui esprimere la propria arte, come una tela per un pittore. Il fare tatuaggi è un’arte speciale, che prima di tutto deve servire le persone e i loro desideri e dove noi artisti abbiamo il dovere di non pensare solo a noi stessi.

Ai miei clienti piace questo stile, non mi considero un genio, perché ci sono molti bravi artisti…anche migliori di me…., ma considero il mio lavoro ben fatto, con linee,colori ed ombre decisi e sicuri; provo a realizzare disegni armoniosi e rendere le persone felici; ho clienti di dieci anni fa che ogni giorni portano nuovi amici che vogliono farsi tatuare da me….cos’altro posso desiderare? …Soldi e clienti riconoscienti….non ho bisogno di nient’altro!

Oggigiorno ci sono persone (specialmente giornalisti o artisti “famosi” )che vogliono giudicare cos’è bello e cosa è arte per mezzo dei media ed escludendo ciò che non condividono. Per lo più sono solo parassiti che hanno lavorato e speculato sulla pelle di persone e clienti che ora non riconoscono più; escono a cena solo con persone tra di noi “importanti” e non parlano mai con semplici ragazzi perché non sono importanti per loro…..

Posso solo suggerire a tutti i giovani tatuatori una cosa : rispettate sempre l’amicizia ed i clienti; lavorate per voi stessi: ogni buon tatuatore può essere un re nella sua terra, con i propri clienti, e nessuno di noi ha bisogno di essere amico di qualcuno famoso per emergere… saranno i clienti che vi premieranno di più.

Siate sicuri di voi stessi e se vorrete essere pubblicati sulle riviste, affidate i vostri lavori solo a quelle più serie….

In Spagna esiste la rivista “Tattoo Arte ” una rivista obbiettiva che sostiene il tatuaggio e vuole vederlo crescere ovunque nel proprio paese e non vuole solo essere la vetrina per il proprio gusto o per promuovere gli amici…..

Per cambiare argomento, posso dirvi che ho viaggiato ovunque in Europa e nel mondo, prendendo parte a molte conventions e penso che ogni artista dovrebbe visitare e partecipare a queste “fiere”. Lì si può capire cosa è considerato bello e perché…inoltre si può capire quale sia il proprio livello artistico e portare a casa nuova energia per lavorare meglio;…a più convention si partecipa e più energia si prende!

Sono stato recentemente in Malesia ad una convention realizzata in una specie di giardino etnico, circondata dalla foresta, dove gli artisti lavoravano Iban, cioè il popolo nativo di quei luoghi. E’ stata un’esperienza meravigliosa visitare il Borneo, incontrare artisti di tutto il mondo e stare a stretto contatto con quella cultura. Al ritorno ho portato molti doni dentro di me ed un’influenza nuova sul mio lavoro; questo è ciò che intendo dire a proposito dello spirito delle conventions.

Al momento ho due studi sulla riviera ligure di ponente, a Sanremo e Savona, ma ho clienti che vengono da tutta l’Italia e specialmente dalla Germania ( dove l’arte tribale è apprezzata maggiormente): forse hanno scoperto la mia arte su internet o sui giornali di tatuaggi e mi contattano per preparargli braccia e gambe intere in stile polinesiano, fatti a modo mio e tutto ciò mi rende orgoglioso del mio lavoro e lo auguro ad ogni tatuatore…

Grazie mille ad ognuno dei miei clienti!

 

Alex Nardini: Uno scritto a Lui Dedicato

542236176
542236208
542236308
542236478
542345367
542345399
542345501
542345527
542345583
542345681
542345713
3365340329
3366161046